Artemis I - 16 Novembre 2022

Artemis I è stata la prima missione del programma Artemis della NASA, pensata per testare i sistemi fondamentali che riporteranno gli esseri umani sulla Luna. È stato il primo volo del nuovo lanciatore Space Launch System (SLS) Block 1 e della capsula Orion in una missione integrata verso lo spazio profondo.

La missione si è svolta senza equipaggio, ma a bordo erano presenti manichini e modelli anatomici dotati di sensori per monitorare accelerazioni, vibrazioni e radiazioni. L’obiettivo era verificare la sicurezza dei sistemi per future missioni con astronauti, a partire da Artemis II.

Profilo di missione

La missione Artemis I è iniziata con il lancio dal Kennedy Space Center. Il razzo Space Launch System ha portato la capsula Orion in orbita terrestre, completando le prime accensioni di verifica. Una volta stabilizzata l’orbita, lo stadio superiore ha eseguito la Trans-Lunar Injection, spingendo Orion fuori dall’influenza gravitazionale terrestre e avviando il viaggio verso la Luna.

Durante il tragitto, la capsula ha effettuato una serie di piccole manovre di correzione, necessarie a rifinire la traiettoria interplanetaria e a verificare il sistema di propulsione del Modulo di Servizio Europeo.

Arrivata nei pressi della Luna, Orion ha eseguito un sorvolo ravvicinato, avvicinandosi fino a circa 130 km dalla superficie. La gravità lunare, combinata con un’accensione propulsiva, ha permesso alla capsula di inserirsi in una Distant Retrograde Orbit (DRO), un’orbita molto ampia e stabile che l’ha portata fino a circa 70.000 km sopra la Luna. Qui, per diversi giorni, sono stati testati tutti i sistemi: navigatione, comunicazioni, controllo termico, generazione di energia e gestione dell’ambiente interno.

Concluse le verifiche, Orion ha acceso nuovamente i propulsori per lasciare l’orbita lunare e iniziare il viaggio di ritorno verso la Terra. Durante il rientro, la capsula si è separata dal Modulo di Servizio Europeo e si è preparata alla fase più critica della missione: l’ingresso nell’atmosfera terrestre, avvenuto a una velocità di circa 11,2 km al secondo. Lo scudo termico — il più grande mai costruito per una capsula con equipaggio — ha protetto Orion dalle altissime temperature generate dalla frenata aerodinamica.

Infine, la capsula ha dispiegato i paracadute e ha ammarato nell’Oceano Pacifico, dove è stata recuperata dalla NASA e dalla Marina statunitense, portando a termine con successo una missione fondamentale per il ritorno dell’uomo sulla Luna.

Credit: NASA

Risultati

Quando inizialmente approvata nel 2012, Artemis I era prevista per il 2017. Tuttavia, la complessità tecnologica del nuovo lanciatore Space Launch System (SLS) e della capsula Orion, insieme a sfide industriali e modifiche progettuali, hanno comportato accumulo di ritardi. Il volo ha avuto luogo cinque anni più tardi, con il lancio il 16 novembre 2022 e il ritorno sulla Terra l’11 dicembre 2022.

La missione è durata 25 giorni e 10 ore, durante i quali Orion ha completato interamente il profilo di missione previsto: inserimento in orbita terrestre, trasferimento verso la Luna, ingresso in Distant Retrograde Orbit (DRO), uscita dall’orbita lunare, viaggio di ritorno, rientro atmosferico ad alta velocità e splashdown nell’Oceano Pacifico. Tutti gli obiettivi primari sono stati raggiunti.

I sistemi di bordo — inclusi guida, navigazione, comunicazioni e controllo termico — hanno funzionato nominalmente. Il Modulo di Servizio Europeo (ESM) ha superato con successo ogni fase, confermando l’affidabilità delle sue capacità propulsive ed energetiche. Le operazioni di recupero hanno inoltre validato le procedure per future missioni con equipaggio.

I dati raccolti dagli strumenti di bordo e dai manichini di test hanno permesso alla NASA di valutare condizioni reali di radiazione, vibrazione e accelerazione, fornendo elementi fondamentali per garantire la sicurezza degli astronauti nella successiva missione Artemis II.

L’unico problema significativo osservato ha riguardato lo scudo termico, dove si è registrato il distacco non previsto di alcune porzioni del materiale ablativo durante il rientro. Un'analisi durata circa due anni ha individuato la causa nel comportamento dei gas ad alta temperatura intrappolati all’interno dello strato ablativo. Sono state introdotte modifiche progettuali e aggiornamenti ai modelli termici per prevenire il fenomeno nelle missioni successive.

Complessivamente, Artemis I ha dimostrato la maturità di SLS e Orion come sistemi per l’esplorazione umana dello spazio profondo, confermando la fattibilità operativa del programma Artemis e preparando il terreno per Artemis II, la prima missione con equipaggio della serie.

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Artemis II - NET Marzo 2026

Artemis II sarà la prima missione con equipaggio del programma Artemis e rappresenta il passo successivo verso il ritorno dell’essere umano sulla superficie della Luna. Sarà il primo volo della capsula Orion con astronauti a bordo e il primo test in volo del sistema SLS + Orion in configurazione operativa per l’esplorazione lunare.

La missione porterà quattro astronauti in un viaggio attorno alla Luna, senza allunaggio, per verificare tutte le funzionalità del veicolo in condizioni reali di volo con equipaggio: sistemi di controllo, supporto vitale, navigazione, comunicazioni e capacità di condurre manovre propulsive complesse nello spazio profondo.

Profilo di missione

La missione Artemis II inizierà con il lancio del razzo SLS Block 1 dal Kennedy Space Center, trasportando la capsula Orion con quattro astronauti a bordo. Dopo il decollo e l’inserimento in orbita, Orion rimarrà per circa 24 ore in orbita terrestre alta, dove l’equipaggio effettuerà una serie di verifiche approfondite sui sistemi di bordo, inclusi i sistemi di supporto vitale e di comunicazione.

Nel corso di questa prima fase, la capsula eseguirà anche una manovra di avvicinamento (proximity operations) allo stadio superiore del razzo per dimostrare la capacità di Orion di effettuare controlli di traiettoria e rendezvous in un ambiente spaziale reale. Questa è una prova fondamentale in vista delle future missioni che richiederanno complesse operazioni di rendezvous e docking, come quelle con il Lunar Gateway.

Completati i test in orbita terrestre, Orion accenderà i propulsori per inserirsi su una traiettoria di ritorno libero verso la Luna. Questa traiettoria, simile a quella utilizzata da Apollo 8, consentirà alla capsula di circumnavigare la Luna e tornare naturalmente verso la Terra senza ulteriori manovre principali, garantendo un profilo di sicurezza in caso di imprevisti. Durante il flyby lunare, la capsula passerà a una distanza di circa 7.400 km dalla superficie, offrendo agli astronauti una vista ravvicinata del nostro satellite naturale.

Dopo aver completato metà orbita attorno alla Luna e aver sfruttato la sua gravità per curvare la traiettoria, Orion inizierà il viaggio di ritorno verso la Terra. Al rientro, la capsula effettuerà la sequenza di ingresso atmosferico ad alta velocità, dispiegamento dei paracadute e ammaraggio nell’Oceano Pacifico, dove sarà recuperata dalla NASA e dalla U.S. Navy, come già avvenuto per Artemis I.

Stato della missione

Credit: NASA

Nei primi anni 2010, Artemis II era prevista tra il 2019 e il 2021. Tuttavia, i ritardi nello sviluppo del razzo SLS e della capsula Orion hanno portato a uno slittamento progressivo, con una pianificazione inizialmente rivista al 2023, circa un anno dopo Artemis I.

Dopo il volo di Artemis I, nel novembre–dicembre 2022, sono emerse alcune aree da ottimizzare sulla capsula Orion. L’aspetto più delicato ha riguardato lo scudo termico, che durante il rientro ha mostrato una ablazione superiore rispetto ai modelli previsti, con distacco di materiale carbonizzato. La NASA ha avviato un’analisi tecnica durata circa due anni.

Nel dicembre 2024 è stato confermato che il fenomeno è stato causato dalla pressione dei gas ad alta temperatura generati dalla pirolisi interna del materiale ablativo, che in alcune aree ha provocato microfratture e distacco di frammenti superficiali. Pur non avendo compromesso la protezione termica — la temperatura interna della capsula è rimasta stabile poco sopra i 20 °C — si è deciso di mitigare il rischio modificando il profilo di rientro di Artemis II, senza intervenire fisicamente sullo scudo già installato.

Per consentire queste modifiche e completare le verifiche di sicurezza, la NASA ha riprogrammato il lancio non prima di aprile 2026. Con la risoluzione di questo problema, non risultano ulteriori criticità note e l’Agenzia non prevede ulteriori ritardi significativi.

Lo stacking del lanciatore, l'assemblaggio sulla torre di lancio, è iniziato a fine novembre 2024. Questa operazione dura diversi mesi e una volta conclusa verranno effettuati i test che porteranno poi al lancio.

Di seguito il dettaglio dello stato dei singoli componenti della missione.

EGS

Il Mobile Launcher 1 (ML-1) ha subito danni più significativi del previsto durante Artemis I, rendendo necessarie riparazioni strutturali, miglioramenti ai sistemi di supporto e l'installazione degli ascensori per l’accesso e l’evacuazione degli astronauti.

Questi lavori sono stati completati e, il 4 ottobre 2024, il ML-1 è stato trasferito al Vehicle Assembly Building (VAB) del Kennedy Space Center per l’integrazione con il lanciatore.

SLS

Artemis II utilizzerà ancora la versione Block 1 del razzo SLS, già collaudata in volo con Artemis I e senza necessità di modifiche progettuali.

L'integrazione del lanciatore nel VAB è iniziata a fine novembre 2024 ed è proseguita nel corso del 2025.
Il core stage, lo stadio superiore ICPS e la capsula Orion sono stati progressivamente posizionati sulla rampa mobile secondo la sequenza di stacking prevista.

Orion

Il Modulo per l’Equipaggio e il Modulo di Servizio Europeo (ESM-2) sono stati integrati il 19 ottobre 2023 e da allora sono sottoposti a test funzionali, elettrici e termici.

Alcuni sistemi avionici provenienti da Artemis I — progettati per essere riutilizzabili — sono stati reinstallati su Artemis II, nell’ottica di ottimizzare costi e cicli di produzione.

Equipaggio

L’equipaggio di Artemis II è stato annunciato il 3 aprile 2023. È composta da:

  • Reid Wiseman – Comandante (NASA)

  • Victor Glover – Pilota (NASA)

  • Christina H. Koch – Specialista di missione (NASA)

  • Jeremy Hansen – Specialista di missione (CSA, Canada)

Il team sta seguendo un percorso di addestramento dedicato — simulazioni, attività in centrifuga, prove in piscina, formazione sui sistemi Orion e SLS — iniziato nel 2023 e continuato nel 2024 e nel 2025, in parallelo con la preparazione del veicolo.

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Artemis III - NET Primavera 2027

Artemis III sarà la missione che riporterà l’essere umano sulla superficie della Luna per la prima volta dalla fine del programma Apollo, nel 1972. Rappresenterà il traguardo iniziale della nuova era di esplorazione lunare, con l’obiettivo di stabilire una presenza sostenibile nel tempo e inaugurare la futura infrastruttura orbitale e di superficie necessaria per le missioni di lunga durata.

La missione impiegherà la capsula Orion, lanciata dal razzo Space Launch System (SLS) Block 1, per trasportare quattro astronauti verso l’orbita lunare. Due di essi trasferiranno poi verso la superficie utilizzando il lander lunare sviluppato da SpaceX, una variante del veicolo Starship adattata per l’allunaggio (HLS – Human Landing System), mentre gli altri due rimarranno a bordo di Orion in orbita lunare.

Gli astronauti effettueranno un allunaggio vicino al Polo Sud lunare, un’area scientificamente strategica per la presenza di depositi di ghiaccio d’acqua nei crateri permanentemente in ombra. Questi ghiacci rappresentano una risorsa fondamentale per l’utilizzo in-situ (in-situ resource utilization, ISRU), con potenziali applicazioni future per acqua, aria e carburante.

Durante la permanenza sul suolo lunare, prevista di circa 6 giorni, l’equipaggio condurrà attività scientifiche, esplorerà l’ambiente circostante e testerà tecnologie e procedure che saranno essenziali per missioni più lunghe e per l’obiettivo a lungo termine del programma Artemis: portare astronauti su Marte.

Profilo di missione

Prima del lancio della missione Artemis III, il Human Landing System (HLS) dovrà essere portato in orbita lunare. Il lander selezionato per Artemis III sarà una versione speciale della Starship di SpaceX, progettata esclusivamente per operazioni lunari, senza capacità di rientro atmosferico terrestre.

La Starship HLS verrà lanciata dal Kennedy Space Center e inizialmente raggiungerà un'orbita terrestre. In questa fase verrà rifornita in orbita da una serie di Starship tanker, dedicate esclusivamente al trasporto di propellente. Il carburante necessario verrà trasferito prima nei serbatoi orbitali di stoccaggio e poi alla Starship HLS.
Secondo le stime attuali, saranno necessari numerosi lanci di Starship tanker (circa una decina, salvo variazioni in base alle capacità effettive dei serbatoi) per completare il rifornimento.

Una volta completamente rifornita, la Starship HLS effettuerà la manovra di trasferimento translunare e si inserirà in orbita lunare, dove rimarrà in attesa dell’equipaggio.

Credit: NASA

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Stato della missione

La missione Artemis III sarà lanciata separatamente con il razzo SLS Block 1, che porterà la capsula Orion e quattro astronauti in orbita terrestre. Dopo i controlli iniziali in orbita, Orion effettuerà la Trans-Lunar Injection per dirigersi verso la Luna, compiendo un flyby lunare che la condurrà a inserirsi in una Near Rectilinear Halo Orbit (NRHO), la stessa orbita in cui opererà il futuro Lunar Gateway.

In NRHO avverrà il rendezvous e l’attracco tra Orion e la Starship HLS. Due astronauti trasferiranno a bordo della Starship, mentre gli altri due rimarranno su Orion in orbita lunare.

La Starship HLS si sgancerà e inizierà la discesa verso la superficie lunare, atterrando in prossimità del polo sud della Luna, una regione di grande interesse scientifico per la presenza di ghiaccio d’acqua e aree parzialmente illuminate dal Sole. I due astronauti trascorreranno circa una settimana sulla superficie, conducendo attività scientifiche, installando strumenti e raccogliendo campioni, utilizzando la Starship come habitat di superficie.

Al termine delle operazioni, la Starship decollerà dalla superficie e riporterà gli astronauti in orbita NRHO, dove si riaggancerà con Orion. L’equipaggio trasferirà nuovamente sulla capsula, che poi lascerà l’orbita lunare e inizierà il viaggio di ritorno verso la Terra.
Il rientro avverrà ad alta velocità, seguito dall’ammaraggio nell’oceano Pacifico, completando il profilo della missione.

Credit: SpaceX

Quando fu annunciata, Artemis III era prevista intorno al 2024. Tuttavia, ritardi nello sviluppo delle tute spaziali, del lander lunare HLS (Human Landing System) e lo slittamento delle missioni Artemis I e II hanno portato a successive riprogrammazioni: prima al 2025, poi al 2026 e infine a non prima della primavera 2027.

Nonostante i progressi significativi, rimangono ancora molte sfide tecniche e operative, e ulteriori ritardi sono possibili.

Le criticità sono:

  • Lancio di Artemis II: alcuni sistemi avionici e componenti vengono riutilizzati da missione a missione. Artemis III potrà essere preparata solo dopo il volo di Artemis II e dopo aver analizzato i risultati, specialmente eventuali anomalie. Eventuali problemi — o un fallimento della missione — potrebbero causare ulteriori ritardi.

  • Disponibilità e maturità di Starship HLS: nonostante riusciti voli di prova, Starship deve ancora dimostrare molte capacità critiche prima di poter essere utilizzata per un allunaggio con equipaggio.

  • Dispopnibilità delle tute per la superfiie lunare: lo sviluppo delle tute da parte di Axiom Space non è ancora stato completato.

  • Selezione e addestramento dell’equipaggio: per Artemis II l’addestramento completo ha richiesto almeno 18 mesi. L’equipaggio di Artemis III non è ancora stato annunciato, quindi i tempi dipenderanno anche dalla selezione e preparazione degli astronauti.

Nel dettaglio, lo stato dei vari componenti di Artemis III è il seguente:

EGS

Il segmento di terra sarà simile a quello utilizzato per Artemis II. Il Mobile Launcher 1 potrà essere riadattato solo dopo il lancio di Artemis II.

SLS

Artemis III sarà l'ultima missione ad essere lanciata con SLS Block 1. I componenti del razzo che verrà utilizzato sono:

  • core stage: le varie componenti dello stadio centrale sono in fase di produzione e assemblaggio al Michoud Assembly Facility a New Orleans. Il primo componento arrivato al sito di lancio è la sezione inferiore.

  • booster: verranno utilizzato due booster dello Space Shuttle che sono già disponibili.

  • secondo stadio (ICPS): il secondo stadio è già stato consegnato da ULA al sito di lancio

  • stage adapter: è in fase di costruzione al Marshall Space Flight Center a Huntsville

  • motori: saranno utilizzati 4 motori RS-25 che hanno già volato sullo Space Shuttle. I motori sono già stati preparati e consegnati da Aerojet Rocketdtne

Orion

Il modulo per l'equipaggio della capsula Orion è in costruzione al KSC. Bisognerà attendere il lancio di Artemis II per recuperare i sistemi riutilizzabili da installare sulla Orion per Artemis III.

Il modulo di servizio fornito dall'ESA è già stato consegnato ed è stato unito all'adattatore per il modulo per l'equipaggio.

HLS (Starship)

Per Artemis III la NASA utilizzerà la versione lunare della Starship di SpaceX, progettata per portare due astronauti sulla superficie della Luna. Questa Starship non rientrerà sulla Terra: resterà nello spazio e verrà usata esclusivamente come lander lunare.

Prima della missione Artemis III, SpaceX dovrà completare una serie di dimostrazioni tecniche fondamentali. Ad oggi, Starship ha completato diversi voli di test e ha dimostrato importanti capacità, come il rientro controllato sia del primo stadio (Super Heavy) sia della Ship e la prima accensione dei motori in ambiente spaziale. Tuttavia, ci sono ancora traguardi da completare prima di poter supportare un allunaggio umano:

  • Il raggiungimento dell'orbita: finora i test hanno mostrato che il veicolo può raggiungere condizioni vicine all’orbita, ma deve ancora compiere una missione orbitale completa, con manovre controllate, riaccensione dei motori e rientro pianificato. SpaeX prevede di raggiungere questo traguardo nel 2026.

  • L'atterraggio della Ship al sito di lancio: questa operazione non è necessaria per la versione lunare della Starship, che non tornerà sulla Terra, ma è essenziale per le Starship che saranno utilizzate come serbatoi di propellente. Per supportare Artemis serviranno numerosi voli ripetuti dei veicoli di rifornimento, quindi la capacità di atterrare in modo preciso, sicuro e con tempi rapidi di riutilizzo è fondamentale. I primi tentativi sono previsti all'inizio del 2026.

  • Il riutilizzo del Super Heavy e della Ship in poco tempo: l'obiettivo è far rientrare i veicoli, prepararli in tempi brevi e farli volare di nuovo. Questo ritmo operativo è necessario perché per rifornire la Starship lunare in orbita serviranno diversi lanci consecutivi di veicoli tanker. Ad oggi SpaceX ha completato con successo due test di cattura del Super Heavy sulla rampa, e ha riutilizzato i due booster per successivi lanci ma serviranno ulteriori prove e miglioramenti per rendere questa procedura affidabile e ripetibile e la verifica che il booster non abbia bisogno di manutenzione dopo il recupero.

  • Il trasferimento di carburante in orbita: starship potrà raggiungere l’orbita terrestre con il carburante caricato alla partenza, ma non potrà andare fino alla Luna senza essere rifornita nello spazio. SpaceX ha già testato il trasferimento di una piccola quantità di propellente tra serbatoi interni, ma il passo successivo sarà dimostrare lo stesso processo tra due veicoli in orbita, e infine riuscire a trasferire diverse decine di tonnellate di metano e ossigeno liquidi. Questo processo, mai tentato prima in modo operativo, è programmato per i prossimi anni e sarà una delle milestone decisive per Artemis. Le prime dimostrazioni sono attese tra il 2026 e il 2027.

  • La costruzione delle infrastrutture di lancio al KSC: finora i test sono stati condotti a Starbase, in Texas, ma per il programma Artemis i lanci verranno eseguiti  dalla Florida, vicino alla piattaforma di SLS. La rampa principale è già in fase avanzata di costruzione, e una seconda rampa è prevista più avanti. Il completamento delle strutture è stimato nel periodo 2026–2027.

  • Sistemi di abitabilità e supporto vitale per l’equipaggio: la versione lunare di Starship dovrà funzionare come habitat per circa una settimana sulla superficie. SpaceX deve quindi integrare e qualificare sistemi per aria, temperatura, rimozione CO₂, gestione dell’acqua e dei rifiuti, zone di riposo e operazioni scientifiche. Saranno anche necessari un ascensore affidabile per l'accesso alla superficie e soluzioni per proteggere i sistemi dalla polvere lunare. Questi elementi, essenziali per garantire sicurezza e vivibilità, saranno testati progressivamente fino alla missione dimostrativa senza equipaggio.

  • Una missione demo che prevede un allunaggio della Starship senza equipaggio: in questo volo, la Starship lunare effettuerà tutte le fasi critiche: trasferimento lunare, orbita lunare, discesa sulla superficie e risalita per ricongiungersi con un veicolo in orbita. Questa missione realisticamente potrebbe avvenire nel 2027 o anche nel 2028, in base ai progressi tecnici precedenti.

In questo articolo di Eric Berger, uno dei più seguiti giornalisti che si occupano di spazio, definisce una possibile timeline dei vari step dello sviluppo di Starship e prevede l'allunaggio di Artemis III per il 2028.

Tute lunari

Le tute che indosseranno gli astronauti di Artemis III per le attività extraveicolari sulla superficie lunare sono in sviluppo da parte di Axiom Space, sulla base dei requisiti forniti dalla NASA. Si tratta delle nuove Axiom Extravehicular Mobility Unit (AxEMU), progettate per garantire maggiore mobilità, visibilità, protezione dalle temperature estreme e capacità operative rispetto alle tute Apollo.

Nel 2024, durante il Congresso Astronautico Internazionale (IAC) tenutosi a Milano, è stato presentato il design aggiornato delle tute, con particolare attenzione alla flessibilità articolare, alla gestione della polvere lunare e ai sistemi di supporto vitale. Le tute stanno ora attraversando una fase di test e qualifica, che include prove ambientali, integrazione con la Moonship di SpaceX e valutazioni nell’ambiente lunare simulato del Johnson Space Center.

Prima dell’impiego con astronauti, la NASA richiederà una dimostrazione senza equipaggio delle funzionalità di sistema durante la missione di prova del lander lunare. La piena certificazione operativa è prevista in tempo utile per Artemis III, anche se la complessità del programma lascia spazio a possibili riadattamenti nel calendario.

Equipaggio

L'equipaggio di Artemis III non è ancora stato annunciato dalla NASA. La missione prevede quattro astronauti: due rimarranno a bordo della capsula Orion in orbita lunare, mentre gli altri due scenderanno sulla superficie utilizzando lo Human Landing System di SpaceX. Il primo astronauta a mettere piede sulla Luna in questa missione sarà la prima donna nella storia a raggiungere la superficie lunare. La selezione dei membri dell’equipaggio avverrà dopo il volo di Artemis II, per consentire alla NASA di assegnare astronauti con esperienza diretta sui sistemi Orion e SLS e valutare eventuali esigenze di addestramento specifiche per l’impiego con la Starship lunare.

Luogo di allunaggio

Il luogo di allunaggio di Artemis III non è anccora stato scelto ma l'obiettivo è quello di arrivare vicino al polo sud lunare perchè è la zona più adatta ad ospitare una base permanente. Nel 2022 la NASA ha individuato 13 possibili zone e nel 2024 ha ristretto la scelta a 9 di queste

NASA selezionerà il punto finale in base a:

  • illuminazione solare favorevole (energia + temperatura)

  • vicinanza ad aree perenni in ombra → possibile ghiaccio

  • sicurezza di atterraggio

  • comunicazioni dirette con Terra

  • pendenza del terreno / ostacoli / rocce

  • visibilità per operazioni EVA

La scelta finale sarà fatta circa un anno prima della partenza di Artemis III

Artemis IV - NET Settembre 2028

Artemis IV sarà una missione chiave del programma Artemis e segnerà l’inizio della fase di esplorazione lunare più avanzata e sostenibile. Sarà la prima missione a utilizzare la nuova versione potenziata del razzo Space Launch System Block 1B, dotato dello stadio superiore Exploration Upper Stage (EUS), che permetterà di trasportare in un unico lancio sia la capsula Orion con l’equipaggio sia un modulo destinato alla stazione lunare Gateway.

Questa missione avrà due obiettivi principali: inviare un equipaggio in orbita lunare e contribuire alla costruzione del Gateway con la consegna e l’installazione di I-HAB, un modulo abitativo internazionale sviluppato in collaborazione tra ESA e JAXA. Una volta giunti in orbita lunare Near Rectilinear Halo Orbit (NRHO), gli astronauti attraccheranno Orion al Gateway e completeranno i lavori di integrazione del nuovo modulo.

Dopo la fase di assemblaggio della stazione, due astronauti utilizzeranno un lander commerciale per scendere sulla superficie lunare, nel settore del polo sud, continuando l’esplorazione iniziata con Artemis III. La missione includerà attività scientifiche, esperimenti e dimostrazioni tecnologiche per supportare la presenza umana a lungo termine sulla Luna. Al termine della permanenza sulla superficie, l’equipaggio farà ritorno alla stazione e poi sulla Terra con Orion, con splashdown nell’Oceano Pacifico.

La politica americana sta discutendo sul futuro del programma Artemis. Nelle recenti proposte di budget si è discusso di un possibile rallentamento dei finanziamenti dopo Artemis III, ma il Congresso ha successivamente riaffermato il sostegno al programma Artemis, includendo Artemis IV e V. Pertanto, la missione rimane programmata, anche se il ritmo di sviluppo potrà variare in base alle future allocazioni di bilancio.

Profilo di missione

Artemis IV sarà la prima missione a utilizzare la nuova versione potenziata del razzo SLS Block 1B, dotata del nuovo stadio superiore Exploration Upper Stage (EUS). Grazie a questo upgrade, il veicolo sarà in grado di lanciare la capsula Orion con l’equipaggio e, simultaneamente, il modulo I-HAB, l’habitat internazionale del Gateway sviluppato da ESA e JAXA.

Il lancio è previsto non prima del 2028. Dopo il decollo dal Kennedy Space Center, l’EUS fornirà la spinta per l’inserimento dell’intero stack su una traiettoria verso la Luna. Durante il trasferimento, Orion resterà agganciata a I-HAB, accompagnandolo nell’avvicinamento alla Near-Rectilinear Halo Orbit (NRHO), dove si trova il Lunar Gateway.

Una volta raggiunta l’orbita lunare, Orion e I-HAB si agganceranno al Gateway, che nel frattempo sarà composto dai moduli PPE e HALO, lanciati in precedenza con un Falcon Heavy. L’equipaggio attiverà e integrerà I-HAB, espandendo le capacità di supporto vita e abitabilità della stazione.

Dopo la fase di messa in servizio del Gateway, due astronauti si trasferiranno sul lander lunare commerciale — attualmente previsto essere Starship HLS — e scenderanno sulla superficie del polo sud lunare, dove rimarranno per circa una settimana conducendo attività scientifiche e di test.

Al termine della missione di superficie, il lander riporterà gli astronauti al Gateway. L’intero equipaggio farà quindi rientro sulla capsula Orion, che lascerà l’orbita lunare e tornerà sulla Terra, con ammaraggio nell’Oceano Pacifico.

Stato della missione

Credit: NASA

Artemis IV è attualmente prevista non prima di settembre 2028, ma la data non sarà confermata finché Artemis II e III non saranno completate con successo. Lo slittamento di Artemis III al 2027 suggerisce la possibilità che Artemis IV possa essere rinviata verso il 2029.

Il rispetto della schedule dipende da diversi fattori:

  • completamento di Artemis II e Artemis III

  • disponibilità dello SLS Block 1B e del nuovo Exploration Upper Stage (EUS)

  • completamento della nuova torre di lancio Mobile Launcher-2 (ML-2)

  • lancio e posizionamento dei moduli del Lunar Gateway

  • preparazione e posizionamento dello Human Landing System in orbita lunare

EGS

Artemis IV utilizzerà il nuovo SLS Block 1B, più alto della versione Block 1. Per questo sarà necessario il nuovo Mobile Launcher-2, attualmente in costruzione da parte di Bechtel.

Secondo il NASA Office of Inspector General (OIG), il ML-2 non sarà pronto prima della primavera 2029, rendendo questa una delle principali criticità del programma.

SLS

Per Artemis IV sarà usao per la prima volta SLS Block 1B. la novità principale di questa versione è un nuovo secondo stadio denominato Exploration Upper Stage (EUS) che garantirà l'invio di una maggiore massa verso la Luna. , la SLS Block 1B non sarà consegnato da Boeaing prima di Aprile 2027.

Lo stato delle diverse componenti del SLS di Artemis IV è:

  • core stage: attualmente si sta construendo il core stage per Artemis III. Una volta terminato inizierà la costruzione di quello per Artemis IV.

  • booster: verranno utilizzato due booster dello Space Shuttle che sono già disponibili.

  • secondo stadio (EUS): il secondo stadio è in fase di sviluppo da parte di Boeing al Michoud. Secondo un rapporto dell'OIG, la consegna è prevista per Aprile 2027.

  • stage adapter: lo stage adapter è stato modiicato per SLS Block 1B ed  è stato completato a marzo 2024. Attualmente è sotto test per dimostrare la sua funzionalità.

  • motori: saranno utilizzati 4 motori RS-25 che hanno già volato sullo Space Shuttle. I motori sono già stati preparati da Aerojet Rockedine

Orion

  • Modulo di servizio (ESM): la struttura principale è stata completata da Thales Alenia Space a maggio 2022 ed è ora negli stabilimenti di Airbus a Brema. Il completamento è previsto per il 2026.

  • Modulo per l'equipaggio: la struttura principale è stata completata da Lockeed Martin e si trova ora nel Neil Armstrong Operations and Checkout Building al KSC per la costruzione.

HLS (Starship)

La Starship è ancora in sviluppo da parte di SpaceX (vedi Artemis III).

Artemis IV userà una Starship diversa rispetto ad Artemis III, pertanto dovrà essere lanciata, rifornita e posizionata in orbita lunare prima del lancio di Artemis IV

Tute Spaziali

Gli astronauti utilizzeranno le tute extraveicolari sviluppate da Axiom Space, attualmente in fase avanzata di test e integrazione con HLS e sistemi Gateway.

Lunar Gateway

Per Artemis IV dovranno essere pronti tre moduli del Lunar Gateway:

  • PPE: è in fase di integrazione negli impianti di Maxtar.

  • HALO: è in costruzione negli impianti di Thales Alenia Spazio. La struttura principale è completa e in fase di test

  • I-HUB: finita la costruzione della struttura principale di HALO, Thales Alenia Space ha iniziato la costrzuzione di I-HUB

Equipaggio

L’equipaggio non è ancora stato selezionato. Sarà composto da quattro astronauti, due dei quali scenderanno sulla superficie lunare, mentre due rimarranno a bordo del Gateway.

Luogo di allunaggio

Attualmente la NASA non ha indiacato il sito di allinaggio per Artemis IV nè zone candidate. Sarà probabilmente scelto uno dei siti candidati per Artemis III.

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Lanci preliminari

Prima di Artemis IV dovranno essere lanciati i primi due moduli del Lunar Gateway: il Power and Propulsion Element (PPE) e il Habitation and Logistics Outpost (HALO). I due moduli, sviluppati rispettivamente da Maxar e Northrop Grumman, saranno lanciati insieme con un Falcon Heavy e raggiungeranno la Near-Rectilinear Halo Orbit (NRHO) attorno alla Luna dopo una lunga fase di trasferimento durata diversi mesi.

Il lancio è attualmente previsto non prima della seconda metà del 2026, con possibile estensione al 2027 in base allo stato delle missioni Artemis precedenti.

Prima dell’arrivo dell’equipaggio, sarà inoltre lanciato il lander lunare commerciale della NASA, attualmente previsto nella versione Starship HLS di SpaceX. Il veicolo sarà rifornito in orbita terrestre tramite numerosi voli tanker, quindi si trasferirà verso la Luna e si aggancerà al Gateway in attesa della capsula Orion e dell’equipaggio di Artemis IV.

Artemis V - NET Marzo 2030

Artemis V rappresenterà la tappa successiva verso una presenza umana sostenibile sulla Luna. La missione proseguirà la costruzione e l'espansione del Lunar Gateway e introdurrà nuovi elementi che permetteranno soggiorni più lunghi e attività scientifiche più avanzate sulla superficie del polo sud lunare.

Come Artemis IV, anche Artemis V utilizzerà il razzo SLS nella configurazione Block 1B, con l’Exploration Upper Stage (EUS). Questo consentirà di lanciare in un unico volo sia la capsula Orion con quattro astronauti, sia un importante elemento logistico destinato al Gateway: l’European System Providing Refueling, Infrastructure and Telecommunications (ESPRIT), sviluppato dall’ESA, insieme a un modulo di rifornimento dedicato al Gateway.

Dopo l’inserzione in Near-Rectilinear Halo Orbit (NRHO), Orion si aggancerà al Gateway e l’equipaggio installerà e attiverà i nuovi moduli, ampliando le capacità operative della stazione e permettendo future missioni più lunghe e frequenti.

Per la discesa sulla superficie lunare, Artemis V sarà la prima missione a utilizzare il lander lunare “Blue Moon” — un veicolo sviluppato da Blue Origin (programma Blue Moon) nell’ambito dell’iniziativa della NASA per una capacità commerciale di allunaggio umano. Due astronauti scenderanno sul polo sud della Luna, dove rimarranno per circa una settimana compiendo attività scientifiche, dimostrando tecnologie per supportare l’esplorazione a lungo termine e testando sistemi che potranno essere utilizzati per future missioni ancora più durature.

Profilo di missione

Artemis V sarà lanciata dal Kennedy Space Center con il razzo SLS Block 1B, nella sua seconda missione operativa. Il lanciatore porterà in un unico volo la capsula Orion con quattro astronauti e il modulo ESPRIT dell’ESA, destinato a essere installato sul Lunar Gateway per fornire capacità aggiuntive di rifornimento, comunicazioni e supporto logistico.

Dopo il raggiungimento della Near-Rectilinear Halo Orbit (NRHO) attorno alla Luna, Orion si aggancerà al Gateway. L’equipaggio installerà e attiverà il modulo ESPRIT, ampliando le funzionalità della stazione orbitale.

Due astronauti si trasferiranno quindi a bordo del lander lunare commerciale — per Artemis V è previsto l’impiego del veicolo Blue Moon sviluppato da Blue Origin — già attraccato al Gateway e rifornito attraverso il sistema logistico cislunare. Il lander effettuerà la discesa verso il polo sud della Luna.

Durante la permanenza sulla superficie, stimata in circa una settimana, gli astronauti utilizzeranno il Lunar Terrain Vehicle (LTV) per esplorare l’area di allunaggio e condurre attività scientifiche, percorrendo diversi chilometri attorno al sito. Le operazioni includeranno studi geologici, raccolta di campioni e test di tecnologie per supportare future missioni di lunga durata.

Al termine della missione di superficie, il lander riporterà gli astronauti al Gateway. L’intero equipaggio farà quindi ritorno a bordo della capusola Orion, che lascerà l’orbita lunare e tornerà sulla Terra con un ammaraggio nell’Oceano Pacifico.

Credit: NASA

Stato della missione

Il lancio di Artemis V è previsto non prima di Marzo 2030. Mancando ancora oarecchi anni e dovendo prima completare altre missioni, la data può essere soggetta a variazioni.

I fattori che possono influenzare la data di lancio sono:

  • Il lancio e il completamento con successo delle missioni Artemis II, III e IV.

  • La disponibilità del lander Blue Moon.

  • La disponibilità del modulo ESPRIT del Lunar Gateway

  • La disponiblità del Lunar Terrain Veichle di cui la NASA non ha ancora sccelto il costruttore.

Nel dettaglio, lo stato dei vari componenti di Artemis V è il seguente:

EGS

Il segmento di terra non avrà sostanziali differenze con quello utilizzato per Artemis IV, si dovrà attendere però il lancio di quest'ultima per poter riadattare il Mobile Launcher 2.

SLS

Artemis V sarà lanciata con SLS Block 1B già utilizzato per Artemis IV ma essendo terminati i booster ereditati dallo space shuttle, saranno usati booster di nuova fabbricazione.

La costruzione del quinto SLS non è ancora iniziata, ma la NASA ha già concluso alcuni contratti per la costruzione dei razzi fino al sesto. I motori sono invece già in fase di test

Orion

  • Modulo di servizio (ESM): la struttura principale è stata completata da Thales Alenia Space a dicembre 2022 ed è ora negli stabilimenti di Airbus a Brema. Il completamento è previsto per il 2027.

  • Modulo per l'equipaggio: la produzione non è ancora iniziata, ma la NASA ha firmato nel 2019 il contratto per la costruzione delle capsule Orion fino alla V.

HLS (Blue Moon)

Lo HLS di Artemis III sarà il Blue Moon di Blue Origin, e sarà usato per la prima volta in questa missione. Il Lander è in fase di sviluppo da parte d iBlue Origin e dei partner. E' previsto un allunaggio senza equipaggio per il 2028.

LTV

La NASA ha aperto un contratto con Intuitive Machines, Lunar Outpost e Astrolav-Venturi per la produzone di un prototipo di rover lunare. A ine 2025/inizio 2026 verrà selezionata una di queste aziende per lo sviluppo ulteriore del prototipo e per inviare il rover sulla luna per dimostrarne le capacità prima del lancio di Artemis V.

Equipaggio

L'equipaggio di Artemis V non è ancora stato nominato. Sarà composto da 4 astronauti due dei quali scenderanno sulla Luna con HLS e due rimarranno sulla Orion in orbita lunare.

Lanci preliminari

Prima del lancio di Artemis V dovrà essere posizionato in orbita lunare il nuovo Human Landing System, che in questa missione sarà il lander Blue Moon sviluppato da Blue Origin. Il lander sarà lanciato dal Kennedy Space Center su un New Glenn e si inserirà in orbita lunare, dove attenderà l’arrivo dell’equipaggio.

Per rifornire il lander verrà utilizzato il Cislunar Transporter, un veicolo logistico sviluppato da Blue Origin che trasferirà il propellente dai depositi orbitanti verso la Luna. I depots e il trasporto del carburante saranno riforniti attraverso lanci commerciali, con New Glenn come vettore principale. Una volta completato il rifornimento, il Cislunar Transporter raggiungerà l’orbita lunare e trasferirà il propellente al lander Blue Moon, che successivamente si aggancerà al Gateway in attesa della capsula Orion.

Per la missione sarà inoltre necessario il Lunar Terrain Vehicle (LTV), un rover che permetterà agli astronauti di esplorare le regioni circostanti il sito di allunaggio. Il LTV sarà lanciato in una missione separata, con tempistiche e vettore ancora da definire nell’ambito dei contratti commerciali NASA.

Link

Artemis VI - NET Marzo 2031

Artemis VI porterà al Lunar Gateway l'Airlock, modulo consruito dagli Emirati Arabi Uniti.

Gli obiettivi della missione sono:

  • l'aggiunta del Crew and Sience Airlock Module al lunar gateway

  • la discesa sulla superficie lunare.

Profilo di missione

Artemis VI verrà lanciata con SLS Block1B che porterà la Orion e l'Airolck in orbita lunare.

Orion e Airlock si attracceranno al modulo I-HAB e gli astronauti entreranno nel Gateway.

Due astronauti andranno sul HLS per l'allunaggio.

Dopo una settimana di operazioni di superficie, gli astronauti ritorneranno al Gateway e insieme ai due lì rimasti torneranno a Terra con la Orion.

Stato della missione

Credit: NASA

Artemis VI è prevista per il lancio non prima di maro 2031, ma non sarà possibile confermare questa data prima dei lanci delle precedenti missioni.

I fattori che possono influenzare la data di lancio sono:

  • Il completamento delle precedenti missioni: Artemis II, III, IV e V

  • Il completamento della costruzione del modulo Airlock del Lunar Gateway

EGS

Il segmento di terra non avrà sostanziali differenze con quello utilizzato per Artemis V, si dovrà attendere però il lancio di quest'ultima per poter revisionare il Mobile Launcher 2.

SLS

Per Artemis VI verrà lanciata con SLS Block 1B che alla data del lancio sarà orami al terzo volo. Il primo SLS Block B non sarà pronto prima del 2027 per il lancio di Artemis IV, ma i conratti per la costruzione del razzo per Artemis VI sono stati firmati nel 2022.

Orion

  • Modulo di servizio (ESM): la struttura principale è stata completata da Thales Alenia Space a agosto 2023 ed è ora negli stabilimenti di Airbus a Brema. Il completamento è previsto per il 2028.

  • Modulo per l'equipaggio: la NASA ha firmato il contratto per la produzione delle capsule Orio di Artemis VI, VII e VII nel ottobre 2022

HLS

Il lander lunare che sarà usato per Artemis VI non è ancora stato selezionato

Tute Spaziali

Le tute che verranno utilizzate per Artemis VI saranno quelle ancora in via di sviluppo da parte di Axion (vedi Artemis III)

Lunar Gateway

Per Artemis VI dovranno essere pronti tre moduli del Lunar Gateway:

  • Airlock: il contratto per la costruzione del modulo è stato affidato al Thales Alenia Space Italia a gennaio 2025

Equipaggio

L'equipaggio di Artemis VI non è ancora stato nominato. Sarà composto da 4 astronauti due dei quali scenderanno sulla Luna con HLS e due rimarranno sul Lunar Gateway in orbita lunare.

Link

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Lanci preliminari

Prima del lancio di Artemis VI dovrà essere lanciato l'HLS utilizzato per l'allunaggio.

Al momento non è ancora stato deciso se l'HLS sarà Starship o Blue Moon